INTERVISTA A IMMANUEL CASTO. Immanuel Casto oltre il mito: sono autistico e non autosufficiente
Immanuel Casto, il noto cantautore, game designer e Presidente MENSA Italia, di recente ha pubblicato un video su YouTube in cui parla delle sue neurodivergenze: Tourette, autismo, ADHD, DSA. Ho avuto il piacere di intervistarlo e gli ho chiesto che impatto ha nella sua vita un funzionamento mentale atipico.
Perché hai scelto di dire adesso che
sei autistico?
È stata una
tappa di un lungo percorso, che non sento ancora completo, di autoaccettazione.
Ho fatto una fatica tremenda, non riuscivo a dire la parola autismo e per
vergogna nascondevo le mie caratteristiche. Ora, dopo la diagnosi, cerco di parlarne.
Ma quando tento di mascherare meno, dal tono della voce, espressioni facciali,
trattenere tic, fare stimming, provo un senso di vergogna e di colpa, è come se
consentissi a me stesso di “pisciare per strada”, dove io per decenza avevo
imparato che quelle cose non andavano fatte. Allo stesso tempo, la diagnosi mi
sembra quasi una spiegazione autoindulgente che mi solleva dallo sforzo enorme
di essere diverso da ciò che sono, come se finalmente per qualche motivo mi
potessi perdonare.
Quali sono le tue difficoltà
quotidiane?
Le interazioni
con gli altri. Sono capace di angosciarmi un giorno intero se devo fare una
telefonata, sto diventando sempre più bravo nel chiedere di non farle oppure di
farmi fornire una scaletta degli argomenti di cui si parlerà. Devo viaggiare
tanto per lavoro, trovarmi costantemente nel casino essere costretto a
mascherare per molte ore di fila in contesti rumorosi, quindi non poter giocare
a pensare, non poter attuare le mie strategie, trattenere i tic, alterare lo
stile di comunicazione, con la preoccupazione costante di non far soffrire gli
altri: se io mi consento di mascherare un po’ meno e non spiego cos’è l’autismo,
le persone si sentono rifiutate, non capiscono per esempio perché non le guardo
negli occhi, ecc. Questo sovraccarico cognitivo e emotivo è l’aspetto più duro.
Come vivi il mondo del lavoro?
Sogno di
essere così affermato a livello professionale da dire “per un mese faccio solo
questa cosa”. Invece la multidisciplinarietà per questioni economiche è sempre più
necessaria, quindi ho delle task frammentarie: passare da una all’altra è
complicatissimo. Sono un libero professionista e faccio varie cose, ho la
necessità di nutrire tutti questi lati di me, ma avere altri desideri e ambizioni
cozza col mio funzionamento autistico perché mi richiede tantissimo sforzo. Per
come sono fatto vorrei lavorare stando chiuso a casa, concentrandomi su un
progetto facendo il game designer. Di contro, nei contesti fieristici arrivo a
star male: per me è normale a un certo punto mettermi a piangere, sento proprio
“dolore interno” per le continue richieste di contatto fisico e comunicazione. Vorrei
poter sempre scegliere io come fare un lavoro.
Ti è capitato di essere discriminato
sul lavoro?
C’è una cosa
che continuano a propormi: i reality. “Pechino
Express” per esempio è un tipo di programma che farei, ma non posso stare tre
mesi a contatto con altre persone, senza uno spazio mio, senza routine, in
mezzo al casino, parlando con sconosciuti e mascherando. Avrei una crisi
depressiva dopo tre giorni, dopodiché rischierei seriamente il ricovero. Questo
tipo di attività, utilissimo a livello promozionale, io non lo posso fare, e
quando ho fatto delle richieste per rendere l’esperienza accessibile a me,
senza dire il motivo, mi hanno risposto piuttosto male.
Riesci a fare tutto da solo?
No, perché
le mie caratteristiche sono disabilizzanti. Non sono autosufficiente. Sebbene
io riesca a produrre un reddito che mi mantiene, ho una gestione delle finanze
disastrosa. Mi devo appoggiare alla famiglia, dico “fatemi voi, questi sono i
soldi, gestiteli perché io non ce la faccio”.
Cosa vuoi dire a chi leggerà quest’intervista?
Vedo me
stesso come un “conqueror”, ma le cose che mi hanno reso più felice nella vita non
sono nate dalla conquista ma dall’accettazione, cioè da quando ho smesso di
negare.
Pubblicato il 23 Maggio 2023 per l'editoriale "Diritti&Diversi" del Quotidiano del Sud Calabria
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